venerdì 12 dicembre 2008

Turci: “Cremo e Cesena, gli estremi della mia storia”

L’ex portiere si diverte giocando a basket e non dimentica i vecchi amori da calciatore:dal giorno in cui Favalli consigliò a Simoni di farlo esordire in A, agli anni “da re” in Romagna
“L’alfa e l’omega”: questo è per Luigi Turci la sfida tra Cremonese e Cesena. L’inizio e la fine: “A Cesena – ricorda infatti l’ex portierone di San Giovanni in Croceho chiuso la mia carriera. Ero legato alla società romagnola fino al 2009, ma nel 2007 ho scelto di smettere. La Cremo invece è stata la mia prima squadra in assoluto. In grigiorosso ho fatto tutto il settore giovanile, poi, dopo il prestito ad Alessandria, sono stato richiamato in Serie B nel 1992/93, in quello che credo resti il periodo più esaltante dei 105 anni di storia della società”.
Con la casacca grigiorossa, Gigi vince la Serie B ed è protagonista delle tre stagioni consecutive in Serie A con Simoni.
“Anni fantastici. Wembley, la vittoria sul Milan allo Zini e il campionato 1993/94 chiuso davanti all’Inter… dirlo sembra incredibile. Io – continua Turci alla Cremo devo praticamente tutto. Hanno creduto in me, prima di tutti Erminio Favalli”.
E, ricordando Erminio, Turci apre una pagina speciale del libro delle memorie:
“Dopo la promozione in A – racconta – la Cremo prese Mannini come portiere. Le gerarchie non erano stabilite, ma io ero al debutto in A, mentre lui aveva grande esperienza. La prima giornata dovevamo giocare a Torino contro la Juve. In albergo mi trovai in ascensore con Simoni e Pedroni. Noi eravamo tra i più giovani e il mister ci disse che avremmo giocato titolari. Ero felicissimo e Simoni mi disse: ‘Non è un regalo. Ho parlato con Erminio e lui mi ha detto in dialetto di metterti dentro’. Dopo quel giorno ho giocato 11 stagioni in Serie A”.
Ne ha fatti di piani quell’ascensore! Tre anni ancora in grigiorosso, poi sei all’Udinese, tre alla Samp, fino al Cesena. Dal 2005 al 2007:
“Ho trascorso lì due anni stupendi. Il primo in particolare è stato straordinario sia per il mio rendimento, sia per il risultato della squadra, che arrivò fino ai
playoff. A Cesena sono stato trattato come un re da tutti: dirigenti, compagni, tifosi”.
E tra l’altro hai vissuto da protagonista l’ultima sfida tra grigiorossi e bianconeri allo Zini. Nell’anno (che ricordiamo con meno commozione) della Serie B: “Era la mia prima volta in assoluto da ex e nonostante i 35 anni confesso che provai una certa emozione: tornare allo Zini, in quegli spogliatoi, e ritrovare tante
persone che nel poco o nel molto hanno fatto la storia della Cremonese. La partita finì 3-2 per noi. La Cremo andò due volte in vantaggio con due grandi gol di Carparelli e Garzon, ma poi riuscimmo a ribaltare il risultato all’ultimo assalto e lanciammo la rincorsa ai playoff ”.
La Cremo invece filò dritta in C1. E rieccoci in Prima Divisione. Come vedi le tue ex squadre in questo campionato?
“Francamente dalla Cremo mi aspettavo qualcosa di più per la potenzialità della sua rosa e anche per l’esperienza dalla passata stagione. La squadra era già fortissima e non a caso arrivò in finale playoff. Non fosse stato per l’incredibile crollo nel ritorno con il Cittadella, con quel gol annullato che anche a me è rimasto un po’ sullo stomaco, avrebbe potuto far bella figura in Serie B. Invece è restata in C, ha tenuto Temelin, Viali, Argilli e altri giocatori importanti e poi ha preso Guidetti, uno che anche in B faceva a differenza: per questo mi sembra già una squadra di altra categoria. Però conta il campo e non sempre le potenzialità vengono espresse appieno. Ma c’è tempo. Vedo sempre la Cremo candidata per la promozione diretta”.
E il Cesena? “La brutta retrocessione dalla B pesa, ma la squadra si è rinforzata per la categoria e in questo periodo è in crescita. Non dimentichiamo che domenica scorsa ha battuto la Spal. Per loro la gara dello Zini sarà un test importante per conoscere le proprie reali potenzialità”.
Pronostico complicato, dunque?
“E’ una specie di spareggio. Entrambe devono vincere, perché le prime bene o male prendono punti e non possono perdere altro terreno”.
Chi vedi come protagonisti della sfida?
“Per il Cesena potrebbe essere il portiere Ravaglia. Un ragazzo del 1988 da tenere d’occhio. Per la Cremo Guidetti, ma anche Temelin se troverà spazio. Giocatori di altra categoria”.
Come quella Cremo. La Cremo di Gigi Turci, che, appesi i guantoni al chiodo ha cambiato palla:
“Da quando ho smesso di giocare nel professionismo - racconta Gigi - ero talmente saturo che per il tempo libero ho scelto di praticare un altro sport”.
Ora la mani che proteggevano i portoni dei campi da calcio, cercano il canestro: “Giocavamo a basket nel riscaldamento ad Udine, per rinforzare l’arto debole. Così ho preferito rivolgere alla pallacanestro le mie energie. Ho iniziato a Grado e quest’anno gioco ad Aquileia”.
Categoria Promozione: “E’ il livello più basso. Ma c’è chi è capace davvero di
giocare, non come me. Un po’ mi soccorre la struttura fisica, ma serve
anche molta molta tecnica. Però è molto divertente e soprattutto - sorride il portiere grigiorosso per sempre - a una certa età il caldo di una palestra, d’inverno, non è affatto male”.
Filippo Gilardi - La cronaca

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